Ischia | Mini guida alla scoperta dell’isola

Le isole sono la passione di tanti, viaggiatori e non. Ma non tutte sono uguali. Alcune entrano con prepotenza nelle nostre vite e, anche dopo anni, conservano il loro posto d'elezione nei nostri cuori. Per come sono, per come ci fanno sentire, per come ci hanno cambiate. Ischia è di sicuro una di queste per me.
LA MIA ISOLA VERDE
Tre anni fa salivo in moto e andavo via dalla mia isola verde.
Un’isola che mi ha accolta e si è mostrata per quello che è anche nei mesi più duri: quando le onde sono alte, il cielo è grigio e tutt’intorno è silenzio; con le saracinesche abbassate e i tavolini a riposo in un angolo delle sale.
Quando sono salita sul traghetto le “zone” avevano da poco cambiato colore e la verde signora si accingeva ad accogliere i propri ospiti dopo un anno duro, per lei come per tutti noi.
Durante gli ultimi giorni di permanenza le strade iniziavano a riempirsi di scooter a noleggio, le spiagge di bimbi, le notti di luci di ristoranti aperti.
Dopo quei due mesi di isolamento, passato il grande silenzio che la aveva avvolta di notte come di giorno, dopo i saluti per strada e le chiacchiere dal balcone con nuovi amici che passavano di là in corsa o in bicicletta, dopo la barista che mi vedeva arrivare da lontano nella mia passeggiata mattutina e aveva già il caffè in vetro pronto per me, dopo i pomeriggi di scrittura al Soccorso o sulla banchina al porto (che sarà sempre la mia banchina), ero pronta a lasciare la signora alla sua stagione di festa.
DOVE DORMIRE
Trattandosi di un’isola con troppo fascino per un mordi e fuggi in giornata, non posso che iniziare dalle basi: dove soggiornare?
Dipende se siete amanti del tramonto o dell’alba, del fascino di Napoli o dei paesini di pescatori e delle escursioni.
Io ho scelto FORIO, o Forio ha scelto me visto che è grazie all’insistenza e all’ospitalità di un’amica che sono venuta qui. E oggi posso confermarlo: non la cambierei per nulla al mondo. Forio è quel giusto mix di bellezza dei vicoli, porto pescatori e turistico, vicinanza a spiagge ed escursioni e…tramonti mozzafiato. 
Detto questo, sta a voi districarvi tra un boutique hotel, uno più grande con piscine e spa, un appartamento vista mare (ognuna di queste opzioni può essere ancora scelta a prezzi ragionevoli qui sull’isola).
ESCURSIONI & TREKKING
MONTE EPOMEO
Da fare quando il tempo è bello e non c’è foschia, per godere a pieno della vista a 360° da Napoli al Circeo, da Capri a Ventotene.
Se siete interessati solo al Monte, e optate per il percorso breve, vi consiglio di parcheggiare da Miscillo (rifugio gestito da due ragazzi fantastici che potrebbe essere su qualsiasi montagna del mondo, dove lo spirito da backpackers incontra buon cibo a km0). In poco più di mezz’ora sarete su in cima.
Dopo le foto di rito, fermatevi per un caffè o una birra ghiacciata al rifugio. Fatelo anche se volete solo un bicchier d’acqua, entrate e godetevi il panorama da una delle finestrelle dei ristoro o dalla terrazza sul retro. I due fratelli che gestiscono il posto saranno lieti di darvi indicazioni in caso vogliate proseguire nel cammino verso Pietra dell’Acqua. Attraverserete una piana di faggi, un vecchio acquedotto e, verso la fine, gole mozzafiato con vecchi depositi nella roccia viva.

Se avete intenzione di aggiungere questo percorso alla vista dalla cima dal monte vi consiglio di parcheggiare nel paese di Fontana e seguire le indicazioni per l’Epomeo da lì. Aggiungerete una mezz’ora all’andata sull’asfalto, ma al ritorno sbucherete tra i vicoli del paesino e sarete già alla vostra auto. Un vantaggio non da poco!

BELVEDERE DI ZARO
Percorso semi-cittadino e marittimo che parte da Forio e arriva a Lacco Ameno. Tenendo sempre la spiaggia di Chiaia alla propria sinistra si raggiunge una zona in collina che poco alla volta si riempie di ville e giardini nascosti che diventano sempre più belli, non a caso su in cima si trova anche la villa che ospita i Giardini la Mortella. Seguite le indicazioni per il Belvedere e da lì godrete di una vista con tanto di pino mediterraneo da fare invidia alla famosa cartolina del Vesuvio. Proseguendo verso la madonnina di Zaro, passeggerete all’ombra di un boschetto che vi porta direttamente alla strada per Lacco Ameno.
Sta a voi decidere quanto volete camminare (considerate che dovete tornare indietro) e se preferite ridurre il percorso, da Lacco Ameno potete prendere uno dei pulmini circolari che fanno il periplo dell’isola in un senso e nell’altro.

CIRCUITI DI PANZA
Monte di Panza, La Pelara, Punta Imperatore: sentieri brevi che vi portano a scoprire le colline della zona, il faro, l’acqua cristallina de la Pelare e godere del panorama fino a Sant’Angelo. Unico inconveniente è che dovete arrivarci in auto, trovare parcheggio nella frazione di Panza e da lì arrivare all’inizio del sentiero. Ma magari è l’occasione per ammirare la chiesetta gialla simbolo della  frazione. 
Piccola nota a margine: proseguendo sulla strada che porta dalla Pelara a monte di Panza si arriva a Sorgeto (più avanti vi dico cosa sia).

SPIAGGE & TERME
Come sempre, dipende da cosa vi piace: insenature, spiagge lunghissime, mare aperto, acqua calda, fondale basso.
Io ve ne elenco alcune ma lascio a voi la scelta. Posso consigliarvi però, vista la grandezza e bellezza dell’isola, di associare sempre una spiaggia alla visita di qualche luogo vicino.
CITARA: vicina ai giardini Poseidon e a Forio, spiaggia molto grande, mare anche mosso, bel tramonto.
SAN MONTANO: vicina a Lacco Ameno e al Negombo, baietta con acqua bellissima ma si riempie presto, andate al mattino appena svegli.

I MARONTI: molto grande, piena di lidi e con qualche buon ristorantino su strutture in legno che ricordano i trabocchi.
Sulla strada per raggiungere questa spiaggia si supera la sorgente dei NITRODI. Sorgente storica la cui acqua pare faccia bene alla pelle e allo stomaco. È possibile fare una doccia con la sua acqua miracolosa anche senza entrare nelle terme a pagamento. Parcheggiate, superatele a piedi tenendo l’edificio delle terme alla vostra destra e arrivate giù in fondo al paesino: c’è una doccia naturale sempre aperta e frequentata dalla gente del posto.

Dall’estremità destra della spiaggia dei Maronti, quella al termine della lunga lingua di sabbia, è poi possibile raggiungere CAVA SCURA: parco termale piccolissimo per massimo 10 persone alla volta, al quale si accede dopo un percorso di 10 minuti a piedi in una gola.
Un luogo nascosto con vecchie vasche romane scavate nella pietra, un vero bagno turco di qualche migliaio di anni, massaggi idro, fanghi e un piccolo solarium.
CHIAIA: praticamente in città a Forio. Comoda per un bagno veloce, un tuffo dopo una corsa mattutina, per bimbi piccoli essendo il fondale sempre basso. Proprio per vicinanza e fondale si riempie molto, troppo, d’estate (e poi sul retro c’è la strada, tutt’altro che selvaggia).
CARTA ROMANA (termale): vicino Ischia ponte, raggiungibile con una piccola passeggiata a piedi dal cimitero o con un taxi boat da Ischia Ponte. Chiedete le condizioni prima di andarci, capita che ci siano piccole frane e la parte per il bagno sia molto ridotta. 

LA PELARA: scogli, alla fine dell’omonimo percorso, acqua cristallina come non mai, tuffi e poco spazio per bagni di sole.

Dulcis in fundo, le mie preferite.
SORGETO: acque termali naturali (gratuite) di cui godere tra massi di pietra viva. Il sole va via il pomeriggio, nel mio caso a maggio verso le 17, ma visto che l’acqua è calda potete andare anche la sera. Consiglio di farlo quando il mare non è mosso, potrete godere dei benefici delle terme e decidere voi la temperatura che preferite semplicemente portando verso di voi con le mani l’acqua del mare aperto, oltre i massi. La mescolerete con quella calda e sarà come avere un massaggio di acqua fredda mentre siete immersi in quella calda!

CAVA DELL’ISOLA: poco turistica e frequentata prevalentemente da isolani. L’atmosfera è esattamente quello che cerco in una spiaggia: nessun lido, verde alle spalle, rocce a sinistra, montagna a destra. Mare limpido e un ristorantino che si affaccia sulla spiaggia. Che altro volete?
GIARDINI
Non si può lasciare Ischia senza aver visitato almeno uno dei suoi giardini.
Entrambi i più famosi sono a Forio (non dite che non ve l’avevo detto!). 
LA MORTELLA: europeo e sub tropicale, vicino il Belvedere di Zaro. Un paradiso in cui immergersi e lasciarsi trasportare dal suono dell’acqua (fontane e laghetti) e degli uccelli e magari fermarsi per una sosta a leggere comodamente seduti su qualche poltrona in legno appartata.

RAVINO: collezione di piante grasse più grande d’Europa. Lungo la strada provinciale per Panza. Se vi piacciono il deserto e le piante le grasse non potete non andarci. 
COSA VEDERE
Se non vi basta quanto detto finora, posso solo consigliarvi di perdervi tra i vicoli di Forio e Ischia Ponte, di passeggiare sul lungomare di Lacco Ameno e Casamicciola, farvi rapire il cuore (e alleggerire il portafogli nelle boutique) da una passeggiata a Sant’Angelo, guardare il tramonto dalla Chiesa del Soccorso, la luna piena dietro il Castello Aragonese.
Di quest’ultimo non vi ho ancora parlato perché non sono riuscita a visitarlo, ma vi consiglio di farlo. Se siete pigri potete salire in ascensore, ma scendete a piedi (ne vale la pena) e immergetevi nei misteri di secoli di storia, compreso il cimitero delle suore nei sotterranei. Per chi voglia si può anche soggiornare. Non c’è spa, piscina o altro a cui quest’isola ci ha abituati, le stanze sono spartane, ma il fascino sta tutto nel mistero.


Cos’altro? Se vi piace l’atmosfera da “riva destra/riva sinistra” tipica delle città portuali europee andate a cena o a bere qualcosa alla Riva Destra (appunto) a Ischia Porto, ma fatelo durante la settimana che il week end si riempie, troppo.
E soprattutto, non dimenticate la parte alta dell’isola.
Un caffè e i classici Piperna o Rucolino al bar panoramico di Serrara Fontana con vista su Sant’Angelo non può mancare. O anche un giro in moto o in auto tra i tornanti di questa parte dell’isola. Un piacere per gli occhi a ogni panorama e adrenalina a ogni curva. 

DOVE MANGIARE
Premettendo che non mi piace consigliare dove mangiare, perché ognuno ha i propri gusti, provo a dare qualche spunto.

DA COCO’: Ischia ponte. Se avete la fortuna di essere sull’isola in una sera di luna piena e cielo terso, dovete cenare assolutamente qui. Chiedete un tavolo esterno vista castello e ordinate i calamaretti fritti tra gli antipasti. Non ve ne pentirete.

DA CICCIO: Forio. Il ristorante gourmet dell’isola. Rivisitazioni e piatti della tradizione. Ingredienti sempre al top e oste spettacolare. Purtroppo ha cambiato gestione e non saprei dire oggi com’è. 

Special guest: la pizza (nel mio caso a Forio, ma sono certa che ogni comune abbia la propria). Oltre Ciccio (che fa anche un’ottima pizza, crocchette e fiori di zucca ripieni di ricotta, senza alici. Dio esiste!), vi consiglio LA TINANA, al limitare del corso, con giardino interno, molto ma molto informale e un’aria familiare. Semplice, ottimi ingredienti, tutto buono. Ha allietato anche diverse sere di freddo e pioggia durante il mio isolamento con consegna a domicilio. 


Restando in mabito, quello che davvero non può mancare da queste parti è il coniglio all’ischitana. Da mangiare preferibilmente nella zona di Serrara Fontana.
A seguire alcuni suggerimenti.
IL BRACCONIERE, lo storico. Alle pendici del monte Epomeo.
TAVERNA VERDE (da Morzariello), tra le preferite dai locali.
IL COMIGNOLO, vista pazzesca porzioni e abbondanti, coniglio e verdure a super km0.
L’ARCA, anche qui vista incredibile, da quella che sembra davvero l’Arca di Noè, camino glamour, ottima selezione di vini, coniglio ischitano sì, ma non proprio. Vista la qualità di ingredienti e vini (e considerato il prezzo) verrei qui per una serata romantica al tramonto più che per il coniglio.
Se nelle vostre memorie c’è la storica Peppina di Renato ve lo dico a malincuore: lasciate perdere, non è più come un tempo.

Nella zona più “cittadina” dell’isola, mi parlano bene del FOCOLARE e della CAPANNINA. Ma non so dirvi come sia l’atmosfera, che fa anche lei la sua parte.

Se questi consigli non vi bastano: sbirciate su tripadvisor, chiedete alla gente del posto, lasciatevi ispirare dal panorama….e sedetevi a tavola. 

Non vi ho parlato dei giardini termali ma, a parte le terme presenti in tutti gli alberghi e hotel e parchi con residenze privata, dovessi scegliere tra i due super classici e super attrezzati NEGOMBO e POSEIDON io sarò sempre per il Negombo.

Un ultimissimo consiglio: venite entro giugno e se non potete rimandate a settembre o ottobre.
Le acque termali lo consentono, le estati si allungano verso l’autunno e l’isola è meno piena.
Tutto il resto, tutto quello che mi ha dato, lo lascio ad altre pagine che magari un giorno sarò in grado di condividere.
Buona isola verde!
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